I pilastri dell’Ontopsicologia
L’Ontopsicologia:
- Utilizza come criterio epistemologico di autenticazione e di evoluzione l’In Sé ontico del soggetto.
- Si avvale, oltre a tutti i mezzi già rilevati dalle altre scuole, della conoscenza del campo semantico (il linguaggio base della vita), definito come un trasduttore informatico o come il primo mediatore nelle interazioni inconsce, psicosomatiche e psicosociali.
- Individua come radice di molte alterazioni il monitor di deflessione: un programma fisso che agisce con interferenza speculare anticipando e deflettendo la riflessione dell’Io, non consentendo la lettura corretta fra l’interazione del soggetto con il reale circostante e la propria coscienza.
- Ha isolato ed individuato la base elementare dell’immagine quale alfabeto dell’energia. L’immagine è il tracciato di un formale (dinamica) che successivamente si struttura in modo psicosomatico e psicosociale.
- Nella sua applicazione psicoterapeutica, una volta ottenuta la sparizione del sintomo, qualifica la propria operatività nello sviluppo leaderistico.
- L’Ontopsicologia intende l’autorealizzazione come la capacità dell’Io cosciente del soggetto in coincidenza con l’intenzionalità dell’In Sé ontico di trovare soluzioni innovative e creative per sé stesso e per il contesto sociale in cui vive e opera.